La fuggente qualità
Fin dai tempi del Buddha la consapevolezza ha rappresentato l’architrave di tutta la struttura interiore e, nel corso dei secoli, sono stati sviluppati vari sistemi per cercare di afferrare questa fuggevole qualità umana. Dalla meditazione zen alla vipassana, passando per la trascendentale, per arrivare alla mindfulness dei giorni nostri.
Alla ricerca della consapevolezza
Oggigiorno centinaia di migliaia di persone nel mondo praticano qualche forma di meditazione per “avere” un po’ di consapevolezza. I più, nonostante gli sforzi profusi, nonostante le ore passate immersi in questa dimensione, usciti dalla zona di comfort meditativa, sentono sfumare ogni sensazione di calma interiore. Perché questo succede? Perché tutto sembra scomparire, e si ha la frustrante sensazione di girare a vuoto?
Non solo mente
Perché, probabilmente, non si riesce ad andare oltre lo strato più superficiale della mente. Perché, probabilmente, la consapevolezza è solo “consapevolezza” mentale. Nella meditazione vipassana, e nella mindfulness, che della prima altro non è che una versione “riveduta e aggiornata”, per evitare di restare in “superficie”, ci si focalizza sulla interconnessione corpo-mente prestando attenzione al respiro e alle sensazioni fisiche che animano il corpo per capirne la natura.
Il corpo fisico
E qui, i più si fermano. E quelli che non si fermano non sanno come andare avanti: avere coscienza di un problema non necessariamente significa saperlo risolvere. Per risolvere quello che attraverso la meditazione abbiamo portato alla luce della coscienza dobbiamo lavorare in modo specifico sia sul corpo fisico che sul corpo energetico con metodologie più idonee allo scopo: Yoga, Taiji Quan, Nei Gong/Qi Gong.
Oltre la meditazione
Essere consapevoli significa unire coscienza e conoscenza. Unire coscienza e conoscenza comporta un lavoro completo che va oltre il “meditare”.Per arrivare a un agire consapevole che vede il corpo organismo che consuma la vita trasformarsi in corpo alchemico che, oltre a essere trasformato dal suo stesso agire, coinvolge la mente e attiva il pensiero del cuore. Ecco la piccola/grande differenza tra avere coscienza e essere consapevolezza.
MEDITIAMO | Episodio 1
Prima della meditazione
MEDITIAMO | Episodio 2
Intelligenza, emozione e istinto: ecco il nostro cervello
MEDITIAMO | Episodio 4
La mente e lo specchio di Narciso